Nei libri precedenti e su i social uso nomi diversi e sul web uso anche immagini diverse. Questo ha sempre scatenato migliaia di domande anche dal tono cattivo da parte di diverse persone e addirittura anche dell'editore stesso. Queste motivazioni che mi spingono ad agire tutelandomi sono diverse ma anche simili. Innanzitutto voglio dire che non c'è motivo di scandalizzarsi per uno pseudonimo. Molte persone famose ne hanno avuto uno per una parte della carriera o anche per tutta la sua durata. Se lo fanno loro perchè io comune persona non posso fare altrimenti? C'è da chiarire che ho iniziato a pubblicare a 14 anni e la tutela di un minore non è mai sbagliata. In più il mio primo racconto era scritto in prima persona e non mi piaceva far vedere sulla copertina un nome che non aveva niente a che fare con il personaggio che parla all'interno del libro. Da qui è nato Helen Liz. Il secondo libro mi è venuto in terza persona ma volevo mantenere il nome per una continuità perchè era il seguito del primo. Il passaggio a Nina Campitelli è stato complicato e sofferto Dovevo far visionare ad una produzione per cinema e tv una mia opera per una eventuale terza serie. Dopo avermi detto che era difficile che un esterno passasse mi avevano dato speranza e mi avevano detto di inviare il materiale e avrei avuto una risposta dopo Natale. La risposta a me non arrivò mai, la mandarono a mio papà che aveva chiesto spiegazioni perchè ormai era passato molto tempo da quando avevamo stabilito il termine (come faceva a non saperlo prima di Natale.....) impossibile. La persona scrisse che mi avrebbe rimandato tutto il materiale inviato e che non potevo usare riferimenti alla serie se avessi pubblicato con altri. Diceva che in realtà la serie era già quasi pronta. In realtà loro si sono tenuti il mio materiale originale, mi hanno restituito solo la biografia.*

La storia è più complicata, ma per ora basta questo. Mio papà voleva trovare un nuovo editore, io no. Voleva cercare un editore che potesse aiutarmi di più a farmi conoscere senza dover contare sulle nostre forze per la promozione del libro, e così, una volta sistemata la storia come dico nell'asterisco , ho cambiato cognome. Come si è creato è un racconto lungo. In breve ho messo al femminile il nome di un personaggio che mi piaceva e ho usato il cognome di uno dei personaggi della serie a cui mi ero ispirata all'inizio. Solo un cognome in una storia senza riferimenti si può usare anche perchè è solo il cognome di una autrice.

Sono arrivata al mio vero nome quando ho pubblicato l'ultimo perchè ho fatto una promessa a un morto, un amico che ha passato con me poco tempo ma che era legato a me da tante cose.

Non mi è mai dispiaciuto usare pseudonimi, si legano di più ai libri e ti permettono di essere apprezzata da chiunque senza condizioni. Non esiste quella persona quindi nessuno la conosce, non ci sono giudizi . Questo è importante. Ho sempre preferito dividere la vita privata dal resto sia dai fan club che dalla scuola ecc. Unire troppe cose non è positivo, l'ho visto soprattutto sui social quando ero giovane. E' bene che ogni cosa vada da sola e che chi ti segue lo faccia perchè gli interessa quello che fai, non perchè gli sei simpatica, ti conosce o è un bullo che vuole rovinarti la vita. Questo è quello che ho imparato.

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